sabato 25 settembre 2010

LA 124 DELLA POLIZIA


Qualcuno di voi l' avrà sicuramente letto su RuoteClassiche del 2/2007 ma è probabile che la maggioranza dei lettori ignori la militanza, nel parco mezzi della Pubblica Sicurezza, della Fiat 124 "Familiare".
La nostra versatile beniamina non ha disdegnato nemmeno il ruolo di "auto-civetta" e così, nel lontano 1968 il Ministero dei Lavori Pubblici ne acquista centoventi esemplari della versione "Familiare". Lo scopo della loro esistenza era il trasporto dei primi strumenti di monitoraggio del traffico, allora in fase di sperimentazione perché appena acquistati dalla Germania.
Questo compito fu assolto da un gruppo di funzionari della P.S. che erano rimasti in carico al suddetto ministero, anziché transitare - come faranno in seguito tutti gli altri - presso il Ministero degli Interni. Dopo una lunga fase di sperimentazione si giunse all' omologazione dei "Traffipax" e "Trafficoder", che furono successivamente adottati dalle forze dell' ordine.
Quando la tecnologia si evolse fu possibile testare in laboratorio questi apparecchi anziché su strada e così nel 1987 fu deciso di smobilitare tutto e di gettare il materiale alla rottamazione.
Come ogni tanto succede, in mezzo al mucchio c'è non poca gente in gamba e scaltra, fra di loro un solerte funzionario del Ministero LL.PP. di Napoli che, guardando lontano, decide di conservare qualcosa.
Scoperta la faccenda nel corso del trasloco della sua sede, facendo i giri più strani e avvalendosi della preziosa collaborazione di parecchi colleghi, egli riesce a recuperare la 124 a Trieste, dove giace ben tenuta e con soli 88mila Km all'attivo; più un set completo di attrezzature pescando quà e là per L'Italia.
Nel frattempo il "tam-tam" di questa operazione si è diffuso e tutti cercano di aiutarlo e di appoggiarlo in tutti i modi, dai dirigenti dello stesso ministero ai marinai della Tirrenia. Altro asso nella manica è una delle migliori caratteristiche della gente del Sud, e cioè quella di custodire gelosamente le cose anziché gettare via i cimeli del passato.
All' operazione infine si sono prestati anche i vecchi funzionari in pensione, i soli che ricordavano come funzionasse l'attrezzatura. Questa consta essenzialmente di una macchina fotografica - il cui flash è il faro al centro della calandra della 124 - che fotografava gli eccessi, mentre il "Trafficoder", installato nel bagagliaio, tramite due pressostati stesi sull' asfalto, oltre a misurare la velocità (ed eventualmente avvertire la pattuglia disposta più avanti), contava pure le auto in transito, al fine di assegnare alla strada oggetto del monitoraggio una segnaletica adeguata.
Alcuni esemplari di queste auto erano perfettamente normali, nel senso che non avevano alcuna insegna ed erano delle vere e proprie auto-civetta, tradite solo dal flash montato anteriormente al centro del paraurti; altre, come queste delle foto, portavano tutte le insegne del corpo a cui appartenevano, con tanto di scritte e lampeggiatore sul tetto.
L' auto di cui alle foto a colori è il 95° esemplare consegnato e il dirigente a cui dobbiamo questa bella e valida iniziativa assicura che è l'unica rimasta così in buono stato. A lui e a tutti coloro che hanno reso possibile questa lodevole iniziativa va il nostro plauso e la nostra gratitudine. Oltre tutto hanno aggiunto un prezioso elemento alla storia della nostra motorizzazione.












domenica 5 settembre 2010

LO SAPEVATE CHE....

Tutti oramai sanno che la Fiat 124 fu eletta "Auto dell' Anno 1967" da una giuria di 45 giornalisti europei. Nel 1968 la rivista tedesca Hobby conferì l'Oscar dell' Auto alla 124S per " una vettura nella cui concezione si rileva la perfetta utilitarietà della forma".

* nel 1967 la produzione giornaliera delle 124 era di 1000 unità al giorno;

* nel 1972 furono raggiunti i due milioni di unità, laddove la mitica 500 ne ha totalizzato 3,5;

* l'Ing. Aurelio Lampredi, il progettista del motore, proveniva dalla Ferrari;

* la 124 fu la prima Fiat ad avere il motore costruito con 5 supporti di banco;

* e fu anche la prima senza punti di ingrassaggio (snodi for-life);

* con la 124 furono introdotte le saldatrici a trasferta nelle linee di montaggio;

* era perfettamente in regola con le più avanzate norme di sicurezza di allora;

* il primo condizionatore le fu installato nell' estate del 1967 da un famoso restauratore di auto;

* furono le berline 1200, nel 1967 a cominciare a partecipare ai Rallies (dei Fiori, Delle Prealpi Venete), ecc.;

* fra coloro che corsero con la berlina (Special) nel 1972 c' era anche un V.I.P., l' ex-Presidente di
Confindustria Luca Cordero Di Montezemolo;

* fra gli utenti illustri figurava anche l'amato Colonnello dell' Aeronautica Edmondo Bernacca,
famoso per le sue azzeccate previsioni meteo;

* la 124 berlina 1200 nelle gare in salita era in grado di battere anche la Giulia 1300TI;

* nell' estate del 1970 tre 124S quasi di serie affrontarono vittoriosamente un raid di 9000 Km
da Città del Capo a Capo Nord, raid svolto in 40 giorni superando insidie fuori del comune;

* per le sue grandi prestazioni e la proverbiale robustezza, la 124 era purtroppo l'auto
prediletta anche dal famoso cascadeur Remì Julienne che ha compiuto acrobazie spettacolari
con le varie versioni;

* oltrechè costruita notoriamente su licenza in Spagna, Russia, Bulgaria, Turchia, India e Corea
del Sud, l'auto è stata assemblata in Thailandia, Malesia, Marocco, Sud Africa, Uruguay e
Venezuela;

* in Russia erano attive tre linee di produzione, la prima entrata in funzione nel 1970; la prima
Zhigulì uscì dalle catene nell' Aprile di quell' anno, il milione di unità fu raggiunto nel 1973;

* in Spagna la produzione cessò nel 1980; nel 1986 cominciò la produzione in India e in Turchia
uscì una nuova versione locale;

* In Russia il modello 21-07 con motore 1500 cm3 a iniezione è ancora in produzione presso
l' AutoVaz;

* presso il registro Fiat sono oggi segnate 280 Fiat 124 di cui appena un 15% di berline &
familiari.



sabato 4 settembre 2010

PREMIER 118NE, ovvero la 124 in INDIA

Non poteva mancare nemmeno quì, in Estremo Oriente. Ecco - eccezion fatta per la Zhigulì 21-07 - il canto del cigno nella produzione della nostra beniamina. Dopo essere stata prodotta su licenza da Kia negli anni '60, nel 1986 la affiliata della Fiat in India, che ha prodotto per decenni la famosa Padmini, la 1100D locale, rilevò la catena di produzione della versione ispanica della 124, la bella Seat 124D. Ma, ahinoi, il tentativo maldestro di "modernizzare" ancora un progetto giunto oramai alla piena maturità e non più suscettibile di ulteriori sviluppi, specie stilistici, portò alla cosiddetta Premier 118NE rimaneggiata in alcuni particolari; dei brutti paraurti in resina sostituirono quelli originali ben migliori, un altrettanto brutto stemma della casa messo al centro della calandra sostituì lo stilemma Fiat/Seat e le coppe ruote - quando ci sono - erano altrettanto infelici. E naturalmente guida a destra, come in uso colà.
Meccanicamente l'auto conserva sempre l'impianto frenante precedente, ovvero dischi anteriori, tamburi posteriori, servofreno e doppio circuito frenante. Totalmente rivista invece l'unità propulsiva. Il noto tallone di Achille dell' auto infatti, il suo consumo abbastanza elevato, spinse il produttore a sostituire il motore Fiat con uno di costruzione Nissan di 1180 cm3.
La trasmissione a 4 rapporti è della Nissan Cherry e l'unità motrice sviluppa 52 CV a 5500 giri/min. Il consumo medio è di poco migliore, 12 Km con un litro di carburante.
E' rimasta in produzione per pochi anni, la sua sete di carburante l'ha relegata all' oblio ancora una volta. Ma non si può giudicare col metro di oggi un' auto che ha oltre quarant' anni, per buono e valido che fosse il suo progetto.









venerdì 3 settembre 2010

TUNING, CHE PASSIONE parte III

In questa terza parte del tema tuning ci occupiamo di ciò che viene fatto nella Confederazione degli Stati Indipendenti, quelle repubbliche cioè che noi conosciamo come ex-sovietiche. Se è vero che questa vera babilonia di razze ed etnie così diverse ed eterogenee tra di loro non hanno mai avuto un grande feeling col gusto del bello ("...loro hanno altri meriti..."), è anche vero che costoro fanno quello che possono con le scarse risorse e i loro modesti menagé familiari a disposizione.
La stragrande maggioranza delle auto sottoposte a questo cosiddetto maquillage è una accozzaglia di tutto-di più, con grossolani alettoni e spoiler che talvolta stravolgono le linee di queste pur belle Fiat costruite su licenza. Vetri anneriti stile gangster, ruotoni spesso anche sproporzionati, accessori kitch come specchietti e fanalini-pugno in un occhio, paraurti del modello 21-05 in aperto contrasto con le linee pure delle prime versioni - quasi originali - la fanno generalmente da padrone. Per tacere di assurdi interni dove il cattivo gusto è l'aggettivo più gentile che gli si può attribuire. Eppure, come è normale, tra la massa di questi mal riusciti tuning, c'è sempre qualcuno che emerge e, addirittura, eccelle nell'esercizio di abbellire o rendere comunque omaggio alla nostra beniamina.
Tra questi abbiamo scelto la Zhigulì 21-02 (Familiare, o Kombi) illustrata sopra, che ci sembra un davvero ben riuscito tentativo di farla somigliare alle ben più moderne due volumi di produzione occidentale. Anche la sobrietà della tinta contribuisce alla felice riuscita dell' operazione. La "palma d'oro" del vincitore va, secondo noi, a questa stupenda Zhigulì 21-06 rossa. E' stato sufficiente eliminare i rostri sui paraurti - in questa versione davvero brutti - e abbellire sapientemente i cerchi in lamiera dal canale allargato: ed ecco, complice anche la brillantezza della vernice, un 'auto davvero fine che non passa certo inosservata.
Eccezione che conferma la regola, la Zhigulì 21-05 celeste è stata accortamente fornita di spoiler e alettoni in plastica. Ma la linea ancora più squadrata di questo modello e il sapiente accostamento di questi accessori, assieme a dei bei cerchi in lega, ne fanno un altro caso di tuning veramente riuscito.
E cerchi in lega possiamo osservare ancora sulle Zhigulì 21-01 a seguire, perchè il cerchio in lega leggera è uno degli accessori più eleganti che si possano installare su di un' auto, a patto sempre di non perdere di vista gusto e proporzioni. La cosa più bella - comunque - è constatare che tutto il mondo è paese: dalle gelide sere di autunno delle regioni più a nord dell' Est europeo alle calde e torride giornate dell'entroterra ispanico l'auto svolge comunque una indispensabile e piacevole funzione sociale: unisce le genti in sodalizi. Che si mangi il borsch o la paella il denominatore comune è l'amicizia, le scampagnate, le gite, lo stare insieme. E l'auto quindi va oltre il normale compito di mobilizzare le persone: svolge soprattutto una funzione sociale, amalgama genti e amicizie. Dai siti amici e/o similari al nostro potrete vedere come la nostra beniamina faccia egregiamente la sua parte, la 124 eccelle anche in questo.