...la 123! sì, contemporaneamente allo sviluppo del progetto n. 124, all' Ufficio Tecnico Fiat era in corso di elaborazione il progetto n. 123 (E4), un progetto molto avanzato e avanti nei tempi che prevedeva uno schema meccanico rivoluzionario, il cosiddetto "tutto avanti" e cioè motore-cambio anteriore trasversale e trazione anteriore.
L'Ing. Dante Giacosa si adoperò per mettere in luce davanti la dirigenza Fiat dell'epoca i vantaggi di questo progetto, che non erano pochi: vettura moderna, più spaziosa, e alla lunga più economica. Questa 123E4 avrebbe riassunto le esperienze fatte con la Autobianchi "Primula" e con i prototipi 123 già sperimentati. Giacosa infatti pensava che questo progetto fosse di gran lunga da preferire per sostituire la obsoleta 1100/103 ma nonostante le prove positive del prototipo la dirigenza Fiat rimase immobile.
Nacque anzi, con l'altro ufficio tecnico che portava avanti il progetto n. 124 una accesa rivalità. I fautori del progetto 124, i cosiddetti conservatori, dal canto loro sostenevano una estrema leggerezza e un basso costo di produzione del loro modello. Bisognava scegliere e dopo molte traversie e ripensamenti la direzione generale si concentrò sul modello 124. Di questa se ne costruirono parecchi prototipi provati a lungo in una infinita varietà di situazioni e realtà anche climatiche e, sebbene Giacosa avesse affinato fino al prodotto definitivo il modello n.123 non furono ascoltati i suoi sostenitori, direzione commerciale inclusa.
La 124 finì per sostituire la 1300, il compito di sostituire la 1100/103 fu affidato alla 1100R. La 123 andò in produzione finalmente nel 1969 sotto il marchio "Autobianchi" e la sigla A111. Il suo motore era quello della 124 Special 1438cc.
Quindi la A111 "non fu un grossolano tentativo di imitazione [della124]" ma, almeno dal punto di vista concettuale, una ottima berlina 4 porte molto moderna. Nelle linee generali e nelle dimensioni si rifaceva e somigliava molto alla sua rivale. Era stato fatto anche un tentativo stilistico per renderla in un certo senso più ricercata e pretenziosa della sua più plebea controparte Fiat ma per una somma di motivi quest'auto non fu capita.
Alcune soluzioni stilistiche come il disegno delle ruote, la plancia e altri particolari non erano francamente il massimo e contemporaneamente il travolgente successo del progetto rivale la misero in ombra malgrado le sue indubbie qualità.
Se ne vendettero davvero poche e sinceramente poche me ne ricordo in giro. In un servizio apparso su "Quattroruote" alcuni anni fà essa era purtroppo inclusa nell'elenco dei cosiddetti "limoni", cioè i flop commerciali.
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