venerdì 31 dicembre 2010

NOVEMBRE 1966: PRIMO ESAME PER LA 124

Nell' Aprile del 1966 la Fiat presenta la sua nuova "punta di lancia", la berlina "124" e cominciano le consegne in tutta Italia.
A Settembre la produzione ha raggiunto le 100mila unità prodotte e si giunge a costruirne mille esemplari al giorno. Ad Ottobre la "124" viene presentata nei principali mercati europei, quali Inghilterra, Svezia, Norvegia, Danimarca, Francia, Begio e Germania. La presentazione arriva poi fino agli Stati Uniti.
La nostra beniamina si appresta a prendere il ruolo per cui è stata concepita e in virtù delle sue brillanti caratteristiche, quello cioé di una delle migliori vetture a carattere europeo.
Così la più importante e quotata rivista di auto del nostro paese prende cinque esemplari di "124" e si appresta a compiere la prima grande prova su strada.
Equipaggia le auto con apparecchiature di precisione e accessori utili alla sicurezza. In ogni auto viene installato un serbatoio di benzina ausiliario nel vano bagagli, per aumentare l' autonomia e permettere una migliore misurazione dei consumi. E a questo proposito nell' abitacolo vengono montati anche cronotachigrafi e strumenti di precisione, tra cui un contagiri - viste le caratteristiche sportive del motore di Lampredi.
Ci sono inoltre le indispensabili cinture di sicurezza, un estintore e l' autoradio. Al di fuori vengono montati una coppia di fendinebbia Carello (la foto dell' articolo è tratta, ai soli fini esplicativi, dalle immagini del Rally di Montecarlo, NdR), lo specchietto retrovisore esterno - all' epoca ancora non obbligatorio - e, infine, un fanale di retromarcia sempre della Carello. Tre auto marciano ininterrottamente - 24 ore su 24 - sull' autostrada del Sole, tratta Roma-Milano; le altre due girano per Roma (percorso urbano).
Con questi 40mila chilometri percorsi in condizioni limite si voleva verificare l' affidabilità della nuova berlina Fiat. La prova viene superata brillantemente. A quel tempo erano stati eliminati i cosiddetti "problemi di gioventù" come irregolari consumi di olio, carburazione difficoltosa e altre cose minori. Le vetture in autostrada hanno percorso 40mila Km circa ad una media di 117 Km/h, consumando 4376 litri di benzina con una media di 10,92 litri x 100Km. L'olio consumato è stato pari a 8,8 Kg e quindi 219gr/1000 Km.
Le vetture in città hanno percorso 5029 Km, alla media netta di 29,9 Km/h con un consumo di 556 litri di benzina, per una media 11,5 litri x 100Km; olio consumato gr. 668 pari a 137gr/1000 Km.

La "124" veniva così promossa sul campo e lasciava intravedere quello di cui sarebbe ben presto stata capace di fare, essere cioé una infaticabile compagna di viaggio in tutte le condizioni e di motorizzare milioni di persone nel mondo nei prossimi anni a venire.


























giovedì 23 dicembre 2010

(TEMPO DI NEVE, DI SCHERZI E ...) FUORISTRADA!

Visto il maltempo che ha interessato il nostro paese forse per noi appassionati di 124 queste "cugine" d' oltrecortina ci avrebbero potuto far comodo... scherzo naturalmente. Innanzitutto abbiamo migliori SUV a disposizione di questi tempi quì da noi, e poi questi sono lavori artigianali - quanto geniali - di singoli automobilisti dell' Est, da sempre abituati ad arrangiarsi, ben più di noi.
Le loro Zhigulì sono ben più robuste delle versioni nostrali ma lassù la versatilità non basta mai. E bisogna ammettere che l' auto della prima foto, col frontale adattato del fuoristrada Niva non è affatto male.
Di tutto rispetto poi la versione della "Riva Kombi" (ex-2104) della terza foto dall' alto, notevole coi suoi rostri "anticanguro". Quest' ultima sembra un esemplare costruito come tale dalla casa madre. Accettabile anche questa quì sotto, che sembra una scocca di 21-04 su telaio di un Pajero o qualcosa di simile. Pittoresca e buffa l'ultima in basso, anche se si deve dare atto al suo costruttore del fatto che non passa sicuramente inosservata. A questo punto mi viene irrefrenabile un pensiero: la mia veterana, una Fiat 124 originale (v. sito) di questi tempi soffre parecchio sulle strade oramai tutta una buca (=leggi: crateri) del nostro disastrato paese, strade che oramai cominciano ad assomigliare a quelle russe; dovremo ricorre a questi modelli prima o poi per poter continuare col nostro hobby?









domenica 5 dicembre 2010

TEMPO DI NEVE, DI SCHERZI E...

Le 124 che mostriamo in questo articolo sono tutte di costruzione sovietica. Siamo oramai in clima di freddo e di neve, là dove producono ancora il nostro clone è una cosa più che normale e la nostra beniamina sembra essere sempre a suo agio. Nelle prime due foto si limita "a partecipare a giochi sulla neve", curiosamente variopinta in maniera spiritosa. E sembra che i passeggeri sul tetto se la spassino più di tutti. Poi, per calarsi meglio nell' ambiente vediamo una berlina addirittura ...con gli sci. Ma siamo perplessi sul lato sicurezza, dato che l' hanno trasformata in cabrio ma non ha un accenno di rollbar per proteggere gli occupanti in caso di ribaltamento. Non ci è chiaro poi come riesca a muoversi autonomamente... (in verità ne dubitiamo). Neve e ghiaccio non sono solo divertimento sembra... l' ultima auto ha avuto il classico cedimento di una sospensione e la ruota anteriore sinistra si è piegata. Poi la povera auto è stata sorpresa dal "Generale Inverno"...









sabato 27 novembre 2010

RADIOTAXI LA CAPITALE......

Francia 11. Così si chiamava un taxi su vettura Fiat 124 che d' estate si vedeva nella mia città per qualche tempo. Questa 124 - mi pare fosse una 1200/serie III - veniva da Roma, era tutta gialla e sulle fiancate portava scritto questo codice di chiamata radio. La nostra beniamina ha eccelso, naturalmente, anche soprattutto in questo ruolo. Pur con livree diverse, la 124 berlina e Special ha militato massicciamente in questo ruolo in tutte le città d' Italia (e non). Mi ricordo perfettamente che, a questo riguardo, Roma fino a tutti gli anni Ottanta era la "città delle 124": era pieno, ne vedevi dovunque. E moltissime erano adibite a questo servizio. La 124 aveva una naturale inclinazione per questo, col suo spazio per persone e bagagli, il suo comfort e le sue ottime prestazioni. E quante volte me la sono sentita portare a paragone! "...ma sai, la Tipo è spaziosa: ha un divano posteriore lungo come la 124 o la Mercedes....". Una cosa curiosa poi è che spesso queste auto, quando cominciavano ad essere attempate, venivano ibridate in mille modi, per piacere o necessità: ho visto esemplari col volante sostituito da quello della 125; altra modifica vista spessissimo era la calandra nera sugli esemplari più anziani, ruote e coppe di tutto di più, paraurti idem.
E poi qualche esemplare coi fanali posteriori cambiati, generalmente quelli delle versioni più recenti sulle più vecchie. Inutile dire che la diffusione praticamente a livello mondiale della nostra veterana ha allargato ancora di più la rosa delle livree indossate.
Al Cairo si dice che la metà dei taxi siano o 124 o Zhigulì. Ma la "palma d' oro" alla fantasia va senza dubbio ai cubani: guardate le foto allegate all' articolo e capirete perché. Innanzitutto dall' unione artigianale di due scocche di Zhigulì hanno tirato fuori una limousine. Si dice che queste auto abbiano dei longheroni di rinforzo sotto il pianale per poter avere la necessaria rigidezza strutturale. Ma non contenti, per promuovere al meglio il loro business si sono inventati anche ...il rimorchietto!
Come negare alla nostra beniamina qualità come essere cosmopolita e proteiforme? vorremmo dedicare questo articolo alla memoria di Luca Massari, il povero tassista assassinato vigliaccamente a Milano, con l' augurio che possa avere un giorno giustizia.





















sabato 13 novembre 2010

LA 124 DA PUBBLICA ASSISTENZA

Un' auto importante come la Fiat 124 non poteva sottrarsi anche a quest' altro ruolo pubblico: dopo la militanza nelle Forze dell' Ordine eccola pure in quello della pubblica assistenza, nella fattispecie la versione Ambulanza.
Questa particolare versione era allestita su licenza da un paio di famosi carrozzieri specializzati in questo tipo di trasformazioni, tra cui Boneschi. Nelle foto allegate all' articolo vediamo il tipo con carrozzeria ordinaria, ovvero solo Familiare leggermente rialzata.
L' auto disponeva di un abitacolo col sedile dell' autista convenzionale, identico alla berlina. Subito alle spalle di costui c' era una paratia parziale, limitata solo al lato sinistro.
A destra era stato abolito il sedile passeggero, occupato dalla singola barella che arrivava ovviamente fino alla coda.
Nel padiglione posteriore, allestito con l' apparecchiatura base di pronto soccorso e l' impianto per la somministrazione di ossigeno, c' era posto anche per il barelliere ed un eventuale medico. Presenti inoltre un apparato radio per il collegamento con le strutture sanitarie e gli impianti luminosi e acustici per affrontare le emergenze (un girevole a luce blù posto sul tetto e una sirena convenzionale montata nel vano motore).
Invariate le prestazioni rispetto al modello Familiare da cui derivava. Ne esisteva anche una versione "a passo lungo", leggermente allungata con l' aggiunta di una ulteriore breve sezione in coda e che montava i fanali della 128 Familiare. Possiamo immaginare che forse il comfort, specie per il malato disteso in barella non fosse proprio il massimo, a causa delle sospensioni non proprio perfette; sicuramente però costui poteva contare sulla celerità del servizio grazie alla notevole velocità massima che l' auto poteva raggiungere per quei tempi.



sabato 6 novembre 2010

LA FIAT 124 NEL MONDO: IMMAGINI

Anche i suoi (credo pochi) detrattori non potranno negare una cosa: la FIAT 124 è stata una protagonista delle strade del mondo intero. Non esiste posto nel globo dove la sua sagoma non sia stata conosciuta, il suo "sorrisone cromato" e i suoi fanaloni che sembrano benevoli occhi, non abbiano fatto la loro comparsa.
Ai suoi tempi la 124 era una reginetta del suo segmento, inferiore solo alla superba Alfa-Romeo Giulia 1300TI. Piano piano, grazie anche alle fabbriche licenziatarie sparse per il mondo ha cominciato ad apparire dovunque.
Tra i posti più remoti a noi, la madrepatria, figurano Uruguay, Paraguay, Venezuela, Pakistan, India, Korea e Malesia. Più quelle direttamente importate in Australia.
E' pur vero che all' inizio degli anni '70 la Fiat sbarcò in Nord America e Canada e, tra i suoi prodotti c'erano le 124 berlina, familiare e Special, tutte serie III, modificate secondo le norme antinfortunistiche e ambientali locali.
Abbiamo già avuto modo di accennare che questa operazione fu essenzialmente un flop, dovuto quasi esclusivamente alla scarsa qualità dei materiali e alla alta vulnerabilità alla corrosione di queste auto, chiamate ad operare in condizioni ambientali e climatiche molto severe.
Questo solitario esemplare di berlina 1200/I^serie, fotografato recentemente nientemeno che in una strada di New York, testimonia quanto affermiamo, benché siamo convinti che, con molta probabilità, si tratti di un esemplare costruito in America Latina e di lì giunto; la traccia ne è che monta paraurti ibridi con rostri della serie II, tipici di quella produzione: l' esemplare del nostro amico Arturo A. dall' Uruguay ne è la prova (v. sul sito "GLI OSPITI").
Anche con la sua aria umile e dimessa, e con l' aspetto di chi ha conosciuto tempi migliori, questa solitaria 124 sembra essere a suo agio anche nelle sterminate vie della Grande Mela: è o non è la FIAT 124 una grande Auto cosmopolita?










martedì 2 novembre 2010

TUNING, CHE PASSIONE parte IV

Ultima, ma non per ultima ecco un' altra grande nazione, la Spagna. Bel paese latino, in cui si coniugano ancora molto bene tradizione e modernità, la penisola Iberica viene subito dopo l' Italia per (si fa per dire) per il suo coinvolgimento nel "progetto 124". Come ben sappiamo, dal 1968 al 1980 la sua filiale della casa madre, la Seat costruì su licenza quasi tutte le versioni progettate a Torino, più quelle sviluppate in loco.
Un' altra carta vincente degli intraprendenti spagnoli è il loro gusto per il bello: basta vedere la 124D modello 1976, carrozzeria FL. In questo piccolo articolo abbiamo scelto poche immagini rappresentative, non certo esaustive per la creatività dei nostri cugini ispanici.
Nella prima foto abbiamo una 124D "faro redondo" magistralmente allestita con cerchi in lega, fari di profondità e spoiler anteriore. Un po fuori luogo la modanatura laterale in acciaio - paradossalmente di serie - e i vetri oscurati. Ma in Spagna fa caldo....
Abbiamo poi un bellissimo interno con strumenti ausiliari appositamente previsti after-market e, soprattutto uno splendido volante sportivo in legno. Non di serie le tasche laterali portacarte della 124 Special. A seguire vediamo una 124L (prima serie) con bei cerchi in lega ma paraurti fuori ordinanza e - soprattutto -più in basso la 124 spagnola per antonomasia, le versioni con telaio FL e FU in tre suggestive elaborazioni. L' esperienza insegna che molto raramente la derivata è meglio dell' originale, o perlomeno bella. In questo caso gli spagnoli sono riusciti in pieno! Hasta pronto siempre nuestros amigos!




























domenica 24 ottobre 2010

LA GEMELLA SOPRAVVISSUTA

Nella mia città c' è un mio collega in pensione che conserva amorosamente una gemella della nostra beniamina, una 124/ 1200 prima serie. E' quella bianca nelle foto a corredo del presente articolo.
Oramai un annetto fa circa mi stavo recando da Piero, quando giunto a circa cento metri dalla sua officina, visibile in fondo alla foto sopra, vedo la 124 del mio conoscente parcheggiata là vicino.
Mi fermo immediatamente pensando che fosse nei paraggi, con l' intento di salutarlo e mostrargli il mio gioiello, sorella della sua. Ma la nei dintorni non c' era traccia di questo signore. Evidentemente egli non era in nessuno dei negozi la intorno ma a casa di qualcuno. Penso di aspettarlo un po e intanto colgo l'occasione per scattare qualche fotina alle due gemelle ...superstiti, evento oramai rarissimo all' infuori dei raduni. Aspetto diverso tempo ma di Glauco - questo il suo nome - nessuna traccia. Alla fine me ne devo andare e così mi rimane il desiderio di ri incontrarlo in una occasione simile.
Ho conosciuto questo ingegnere nel lontano 1990, appena assunto. Non lavorava nel mio reparto, fu un' occasione fortuita. Per mille motivi non avuto modo di approfondire la conoscenza con questo che è conosciuto come un galantuomo. Un giorno dei primi anni Novanta ricordo di essermi recato nel parcheggio aziendale coperto, al termine della giornata lavorativa, per prendere la mia allora FiatUno e sentii distintamente il motore della sua 124 in moto; egli era uscito qualche minuto prima di me e la stava scaldando prima di avviarsi.
Ho avuto pochissime occasioni di parlarci, tutte antecedenti all' acquisto della mia beniamina. In una ricordo di avergli chiesto se fosse disposto a vendermi la sua. Con garbo egli rifiutò fermamente asserendo ch' egli era innamorato di quell' auto e che l' avrebbe tenuta per sempre, fino all' ultimo giorno della sua vita, vita di lui. "E poi ne sarà quel che Dio vuole" mi disse concludendo il discorso.
Di fronte a tanto - più che giusto - attaccamento io non aggiunsi verbo, anzi gli augurai di godersela più a lungo possibile. Ebbi poi modo di ri incontrare Glauco in banca, una mattina. Egli era oramai in pensione da tempo. Parlammo un pò e dal suo discorso scaturì la grande passione e la profonda e giustificata fiducia ch' egli nutre verso la sua auto. Mi disse che era stata ritargata, perché quel numero ad Ancona corrisponde all' anno 1972, e ne parlava come se fosse un' auto attuale.
Gli feci presente che c' era la possibilità di iscriverla a uno dei sodalizi per registrarla - meritatamente come auto d' epoca - ma lui non volle sapere assolutamente. Mi disse che ne era molto soddisfatto, che l'unica volta che si era fermata era stato una mattina di Luglio in pieno centro, vicino la carrozzeria che ha aggiustato la mia, verso mezzo giorno. Era in una interminabile colonna, oltretutto stavano pure asfaltando. Quella canicola fece sì che insorgesse un fenomeno di "vapour-lock" o, detto chiaramente un tappo di vapore. Lui asserisce che "la benzina gli andò in ebollizione", e dovette fermarsi a fare il raffreddamento.
Per il resto la macchina va bene, fila come un razzo anche su per le salite e lui la usa anche per i lunghi viaggi. L' auto di Glauco è perfettamente originale, è alimentata a benzina e l'unica modifica che il bravo ingegnere le ha fatto praticare è il rifacimento della tappezzeria.
E la calandra nera, di un esemplare del 1972 perchè una volta "si era appoggiato" ad un cancello. E stop. L' unico inconveniente per quest' auto è che, essendo usata normalmente come auto di tutti i giorni, viaggia pure col maltempo. E infatti qualche piccola bollicina di ruggine in qualche posto comincia a vedersi.
Glauco mi ha raccontato che l' unica volta che ha avuto un problema è stato quando gli si è bucato il serbatoio della benzina. In seguito è riuscito a trovarlo a Reggio Calabria, ma non mi ha detto come. La 124 inoltre, dopo aver percorso circa 250mila Km col suo motore originale ne ha avuto un altro di rimpiazzo, quello da 65 CV di una serie III.
Egli mi ha rivelato come abbia pregato - anni fà - un vecchio negozio della nostra città di vendergli questo motore che aveva in esposizione. Mi ha detto pure quanto lo ha pagato ma non lo ricordo. Attualmente l' unico cruccio di Glauco è che questo motore, per cause che non gli è riuscito finora di appurare, tende a surriscaldare. Egli ci ha fatto mille studi ed esperimenti ma il motore pare non voglia saperne di funzionare regolarmente.
Infatti lui, quando la mia auto era in fase di riassemlaggio presso l' officina di Piero, giunse perfino a chiede in prestito il mio termostato nuovo di zecca per fare delle prove.
Non ho idea come vadano adesso le cose, è un pò che non incontro questo signore, una persona simpatica ma che sembra uscita da un film degli anni '60.
Speriamo di rincontrarlo presto e che abbia potuto superare questo inconveniente. Speriamo che lui e la sua inconfondibile 124 bianca possano girare ancora a lungo per le nostre strade.




























sabato 25 settembre 2010

LA 124 DELLA POLIZIA


Qualcuno di voi l' avrà sicuramente letto su RuoteClassiche del 2/2007 ma è probabile che la maggioranza dei lettori ignori la militanza, nel parco mezzi della Pubblica Sicurezza, della Fiat 124 "Familiare".
La nostra versatile beniamina non ha disdegnato nemmeno il ruolo di "auto-civetta" e così, nel lontano 1968 il Ministero dei Lavori Pubblici ne acquista centoventi esemplari della versione "Familiare". Lo scopo della loro esistenza era il trasporto dei primi strumenti di monitoraggio del traffico, allora in fase di sperimentazione perché appena acquistati dalla Germania.
Questo compito fu assolto da un gruppo di funzionari della P.S. che erano rimasti in carico al suddetto ministero, anziché transitare - come faranno in seguito tutti gli altri - presso il Ministero degli Interni. Dopo una lunga fase di sperimentazione si giunse all' omologazione dei "Traffipax" e "Trafficoder", che furono successivamente adottati dalle forze dell' ordine.
Quando la tecnologia si evolse fu possibile testare in laboratorio questi apparecchi anziché su strada e così nel 1987 fu deciso di smobilitare tutto e di gettare il materiale alla rottamazione.
Come ogni tanto succede, in mezzo al mucchio c'è non poca gente in gamba e scaltra, fra di loro un solerte funzionario del Ministero LL.PP. di Napoli che, guardando lontano, decide di conservare qualcosa.
Scoperta la faccenda nel corso del trasloco della sua sede, facendo i giri più strani e avvalendosi della preziosa collaborazione di parecchi colleghi, egli riesce a recuperare la 124 a Trieste, dove giace ben tenuta e con soli 88mila Km all'attivo; più un set completo di attrezzature pescando quà e là per L'Italia.
Nel frattempo il "tam-tam" di questa operazione si è diffuso e tutti cercano di aiutarlo e di appoggiarlo in tutti i modi, dai dirigenti dello stesso ministero ai marinai della Tirrenia. Altro asso nella manica è una delle migliori caratteristiche della gente del Sud, e cioè quella di custodire gelosamente le cose anziché gettare via i cimeli del passato.
All' operazione infine si sono prestati anche i vecchi funzionari in pensione, i soli che ricordavano come funzionasse l'attrezzatura. Questa consta essenzialmente di una macchina fotografica - il cui flash è il faro al centro della calandra della 124 - che fotografava gli eccessi, mentre il "Trafficoder", installato nel bagagliaio, tramite due pressostati stesi sull' asfalto, oltre a misurare la velocità (ed eventualmente avvertire la pattuglia disposta più avanti), contava pure le auto in transito, al fine di assegnare alla strada oggetto del monitoraggio una segnaletica adeguata.
Alcuni esemplari di queste auto erano perfettamente normali, nel senso che non avevano alcuna insegna ed erano delle vere e proprie auto-civetta, tradite solo dal flash montato anteriormente al centro del paraurti; altre, come queste delle foto, portavano tutte le insegne del corpo a cui appartenevano, con tanto di scritte e lampeggiatore sul tetto.
L' auto di cui alle foto a colori è il 95° esemplare consegnato e il dirigente a cui dobbiamo questa bella e valida iniziativa assicura che è l'unica rimasta così in buono stato. A lui e a tutti coloro che hanno reso possibile questa lodevole iniziativa va il nostro plauso e la nostra gratitudine. Oltre tutto hanno aggiunto un prezioso elemento alla storia della nostra motorizzazione.












domenica 5 settembre 2010

LO SAPEVATE CHE....

Tutti oramai sanno che la Fiat 124 fu eletta "Auto dell' Anno 1967" da una giuria di 45 giornalisti europei. Nel 1968 la rivista tedesca Hobby conferì l'Oscar dell' Auto alla 124S per " una vettura nella cui concezione si rileva la perfetta utilitarietà della forma".

* nel 1967 la produzione giornaliera delle 124 era di 1000 unità al giorno;

* nel 1972 furono raggiunti i due milioni di unità, laddove la mitica 500 ne ha totalizzato 3,5;

* l'Ing. Aurelio Lampredi, il progettista del motore, proveniva dalla Ferrari;

* la 124 fu la prima Fiat ad avere il motore costruito con 5 supporti di banco;

* e fu anche la prima senza punti di ingrassaggio (snodi for-life);

* con la 124 furono introdotte le saldatrici a trasferta nelle linee di montaggio;

* era perfettamente in regola con le più avanzate norme di sicurezza di allora;

* il primo condizionatore le fu installato nell' estate del 1967 da un famoso restauratore di auto;

* furono le berline 1200, nel 1967 a cominciare a partecipare ai Rallies (dei Fiori, Delle Prealpi Venete), ecc.;

* fra coloro che corsero con la berlina (Special) nel 1972 c' era anche un V.I.P., l' ex-Presidente di
Confindustria Luca Cordero Di Montezemolo;

* fra gli utenti illustri figurava anche l'amato Colonnello dell' Aeronautica Edmondo Bernacca,
famoso per le sue azzeccate previsioni meteo;

* la 124 berlina 1200 nelle gare in salita era in grado di battere anche la Giulia 1300TI;

* nell' estate del 1970 tre 124S quasi di serie affrontarono vittoriosamente un raid di 9000 Km
da Città del Capo a Capo Nord, raid svolto in 40 giorni superando insidie fuori del comune;

* per le sue grandi prestazioni e la proverbiale robustezza, la 124 era purtroppo l'auto
prediletta anche dal famoso cascadeur Remì Julienne che ha compiuto acrobazie spettacolari
con le varie versioni;

* oltrechè costruita notoriamente su licenza in Spagna, Russia, Bulgaria, Turchia, India e Corea
del Sud, l'auto è stata assemblata in Thailandia, Malesia, Marocco, Sud Africa, Uruguay e
Venezuela;

* in Russia erano attive tre linee di produzione, la prima entrata in funzione nel 1970; la prima
Zhigulì uscì dalle catene nell' Aprile di quell' anno, il milione di unità fu raggiunto nel 1973;

* in Spagna la produzione cessò nel 1980; nel 1986 cominciò la produzione in India e in Turchia
uscì una nuova versione locale;

* In Russia il modello 21-07 con motore 1500 cm3 a iniezione è ancora in produzione presso
l' AutoVaz;

* presso il registro Fiat sono oggi segnate 280 Fiat 124 di cui appena un 15% di berline &
familiari.



sabato 4 settembre 2010

PREMIER 118NE, ovvero la 124 in INDIA

Non poteva mancare nemmeno quì, in Estremo Oriente. Ecco - eccezion fatta per la Zhigulì 21-07 - il canto del cigno nella produzione della nostra beniamina. Dopo essere stata prodotta su licenza da Kia negli anni '60, nel 1986 la affiliata della Fiat in India, che ha prodotto per decenni la famosa Padmini, la 1100D locale, rilevò la catena di produzione della versione ispanica della 124, la bella Seat 124D. Ma, ahinoi, il tentativo maldestro di "modernizzare" ancora un progetto giunto oramai alla piena maturità e non più suscettibile di ulteriori sviluppi, specie stilistici, portò alla cosiddetta Premier 118NE rimaneggiata in alcuni particolari; dei brutti paraurti in resina sostituirono quelli originali ben migliori, un altrettanto brutto stemma della casa messo al centro della calandra sostituì lo stilemma Fiat/Seat e le coppe ruote - quando ci sono - erano altrettanto infelici. E naturalmente guida a destra, come in uso colà.
Meccanicamente l'auto conserva sempre l'impianto frenante precedente, ovvero dischi anteriori, tamburi posteriori, servofreno e doppio circuito frenante. Totalmente rivista invece l'unità propulsiva. Il noto tallone di Achille dell' auto infatti, il suo consumo abbastanza elevato, spinse il produttore a sostituire il motore Fiat con uno di costruzione Nissan di 1180 cm3.
La trasmissione a 4 rapporti è della Nissan Cherry e l'unità motrice sviluppa 52 CV a 5500 giri/min. Il consumo medio è di poco migliore, 12 Km con un litro di carburante.
E' rimasta in produzione per pochi anni, la sua sete di carburante l'ha relegata all' oblio ancora una volta. Ma non si può giudicare col metro di oggi un' auto che ha oltre quarant' anni, per buono e valido che fosse il suo progetto.