martedì 13 luglio 2010

La 124 SUL BOSFORO


La Fiat 124 è stata una delle auto più longeve e più riprodotte in assoluto nel mondo. Un'altra, l'ennesima versione, sconosciuta ai più si ebbe dal 1971 anche in Turchia. Era prodotta dalla Tofas di Bursa, una consociata locale della Fiat, tuttora attiva e che costruisce su licenza parecchi modelli del Gruppo di Torino, anche modificati e adattati alle condizioni climatiche locali.
La 124 prodotta dalla Tofas, solo del tipo normale 1200, era un altro ibrido rispetto alle nostre versioni comunemente conosciute quì in Italia. L' auto disponeva della carrozzeria della prima serie, sempre con le maniglie a pulsante e costantemente priva delle grigliette di sfogo alla base dei montanti del lunotto.
A questa carrozzeria era però montata la traversa posteriore delle serie II & III ed ebbe sempre i fanali posteriori grandi, quadrati, identici alle nostre.
Anteriormente le calandre di serie furono tutte quelle italiane indifferentemente, e cioè o interamente cromate, o a listelli alternati o quelle interamente di plastica nera. Le ruote più diffuse in assoluto sono state quelle della prima serie, coi cerchi d'acciaio a otto fori di ventilazione ovali e coppe ruote simili anche alla 1100R. Molto raramente si osserva l'equipaggiamento della serie II (medesime coppe su cerchi a 16 fori tondi), e ancor meno le ruote della serie III (con borchie della Special).
Diffusissimi - direi un cult - i cerchi in lega di tutte le fogge e dimensioni, spesso di disegno azzeccato. Paraurti delle serie II & III con entrambi i tipi di rostri e interni sempre della serie II con molure argento completavano l'allestimento. I contaKm più diffusi in assoluto sono quelli neri, anche se si vedono quelli chiari. I volanti sono sempre senza anello, anche se su qualche esemplare si è osservato - alla maniera sovietica - cruscotto chiaro/contakM nero/volante con anello, un vero miscuglio!
Oggettivamente possiamo affermare che la 124 Murat disponeva dell' allestimento più funzionale e pulito esteticamente. Perchè osservando la foto di lato possiamo vedere che, grazie anche alle maniglie a pulsante, l'auto aveva una notevole finezza estetica, priva di inutili fronzoli. Posteriormente avevamo i fanaloni a grande visibilità e all'interno non c'era quel finto legno, tanto kitch quanto superfluo, così in voga negli anni '70.
Il motore dell'auto era lo stesso nostro 1197 ad aste e bilancieri e l'auto godette anche là di un grande successo commerciale. Tanto che dal 1986 fu sviluppato localmente un altro modello, che vedremo più avanti, non privo di interesse.








Sopra: foto pubblicitaria dell'allestimento più diffuso, a destra particolare della scritta di coda;
Sotto a destra: la coda 124 Murat, identica alle nostre serie II.



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